“Un bel giorno entrò nel mio ufficio un signore e mi disse: sono Logroscino e vengo da Bari. Sono qua per conto di un mio cugino che vive a Noicattaro e vorrebbe sapere se può fare una donazione all’ospedale di Putignano”. Siamo nell’estate del 1970 ed un mese e mezzo dopo l’ente comunale Santa Maria degli Angeli avrebbe ereditato una fortuna in beni immobili, tanto da dover costituire la Fondazione Leopardi nella sua Luce per gestirla.
A mostrarci “il dietro le quinte” della vicenda che segnò la città di Putignano è il signor Giuseppe Napolitano che all’epoca ricopriva il ruolo di segretario dell’ente ospedaliero.
Il signore che andò a trovarlo in ufficio era Vitino Logroscino, cugino di Mario, ed evidentemente l’unico messo a conoscenza dei piani del parente, ormai malato di bronchite da alcuni mesi e che aveva volontariamente rinunciato a curarsi, segnando così la sua fine.
“Nulla osta a che suo cugino possa fare una donazione, gli dissi. – Continua il racconto di Napolitano - La cosa non mi sorprese, in quegli anni l’ospedale si reggeva con le sue forze quindi non era raro che personalità facoltose del posto facessero donazioni”.
Da quando l’ospedale Santa Maria degli Angeli era stato fondato, nel 1600 dalla signora Francesca Antoniano, molti altri erano stati i benefattori dell’ospedale.
“Di questo incontro informai l’allora presidente Luigi Serio che mi confermò di non aver mai sentito parlare del tale Logroscino prima di quella visita inaspettata”.
Esattamente un mese e mezzo dopo quel primo contatto, Vitino Logroscino tornò all’ospedale di Putignano per riferire sugli sviluppi della vicenda: “Mio cugino è morto, mi disse, e nel suo testamento nomina l’ospedale suo erede universale”. “Gli chiesi il perché di questa decisione – prosegue nel racconto Napolitano - e mi disse che Mario Logroscino in gioventù era stato ricoverato al Sanatorio, così come altre persone che conosceva, e che questa era la sua volontà, senza aggiungere altro”. Il quel momento Giuseppe Napolitano non aveva ancora idea dell’ammontare del patrimonio ereditato.
L’OSPEDALE DI PUTIGNANO AGLI INIZI DEGLI ANNI ’70 – UNA REALTA’ CHE MOLTI CI INVIDIAVANO
In questi anni, siamo agli albori degli anni ’70, l’ospedale Santa Maria degli Angeli era comunale ed il cda veniva nominato dall’ente locale. Putignano si distingueva nel territorio, fra le altre cose, per la presenza di un ospedale che rappresentava di per sé motivo di prestigio oltre che di reale bisogno per i cittadini.
Fra l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Putignano ed il sanatorio di San Michele, l’ente contava in quegli anni quasi 800 posti letto.
E si parlava già di ampliarlo aggregando, come poi avvenne negli anni immediatamente successivi, gli ospedali di Noci, Alberobello, Locorotondo, Conversano, Castellana e Monopoli.
DAL TESTAMENTO ALLA FONDAZIONE
“Solo quando vedemmo il testamento ci rendemmo realmente conto di quanto era grande la proprietà ereditata”, racconta Napolitano. “C’era anche un palazzo nel centro di Noicattaro, una grande masseria detta “Il Gallinaro” che era appartenuta ai baroni di Noicattaro, e tantissime terre sparse un po’ ovunque”.
Il Cda dell’ospedale si rese quindi subito conto dell’impossibilità di gestire un’azienda agricola come quella ereditata e di riuscire anche a renderla produttiva. Inoltre, Logroscino, aveva messo un solo obbligo nel suo testamento a capo dell’ospedale: assegnare alla cura dei fondi i dieci operai che avevano lavorato con lui, fino alla loro pensione, maggiorando pure il compenso. Con il coinvolgimento del revisore dei conti, all’epoca indicato direttamente dal Ministero del Tesoro, il dott. Gaetano Di Napoli, si decise quindi per la costituzione della Fondazione. Lo stesso Di Napoli stilò la prima bozza dello Statuto della nascente Fondazione.
La Fondazione avrebbe impiegato le rendite dell’attività agricola per investimenti nell’ospedale, sotto forma di attrezzature e presidi sanitari.
Il racconto di Giuseppe Napolitano copre anche i primi anni di vita della costituita Fondazione Leopardi nella sua Luce. Vi lasciamo con una piccola e significativa anticipazione: “Nata la Fondazione iniziarono i guai”. Vi racconteremo ogni dettaglio nel prossimo appuntamento di “Mario Logroscino - Memoria e Visione”.
Rossana Paolillo
Staff Comunicazione "Fondazione Leopardi nella sua luce"